Vangelo del giorno – 14 agosto
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 18,1-5.10.12-14
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Meditazione
All’inizio del suo discorso sulla Chiesa, Gesù afferma che “chiunque si farà piccolo – come il bambino da lui chiamato e messo in mezzo ai suoi discepoli – è il più grande nel regno dei cieli”. Ogni cristiano ha il suo modo di “divenire bambino” per attuare così la comune chiamata alla santità. San Massimiliano M. Kolbe si fece “bambino” nei confronti dell’Immacolata Madre di Dio. La sua devozione per la santa Vergine era illimitata, come sa esserlo quella di un bambino nei confronti della propria mamma. L’amore mariano del francescano polacco fu “contagioso”; egli voleva che molti, e se possibile tutti, onorassero l’Immacolata. Per farla conoscere ed amare, non badava a spese; era un vulcano d’iniziative di ogni tipo, anche editoriale. Per l’Immacolata si fece missionario persino in Giappone. Tanto amore filiale fu ricambiato da Maria santissima con l’ottenere per fra’ Massimiliano Maria una sempre più totale identificazione al Cristo, suo Figlio. Padre Kolbe, come Gesù, spese la sua vita per riportare all’ovile della Chiesa le pecore che si erano smarrite, affidando a Maria quelle rimaste nel recinto del gregge. E, come il buon Pastore, diede veramente la sua vita per salvare quella di un padre di famiglia condannato a morte dai nazisti. Il sacerdote e martire Massimiliano Maria è così divenuto uno dei più grandi (santi) nel regno dei cieli. La via dell’infanzia spirituale che il Padre Kolbe propone a tutti noi è sicura e impegnativa. Sicura, perché passa attraverso la santa Vergine, così come ha voluto fare lo stesso Verbo, incarnandosi. Impegnativa, perché ci obbliga ad imitare, in tutto Gesù, per essere figli come il Figlio. L’Immacolata, da parte sua, ci accompagnerà in questo cammino con il suo amore materno, e quando saremo troppo stanchi, ci prenderà tra le sue braccia, come fa una madre, come fa Dio, buon Pastore, che “porta gli agnellini sul petto”.