Vangelo del giorno – 19 settembre
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 7,31-35
In quel tempo, il Signore disse: “A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli”.
Meditazione
San Giovanni Paolo II (1920-2005) papa
Enciclica « Dives in Misericordia », § 13 ( © Libreria Editrice Vaticana)
Nella Chiesa Cristo ci chiama alla conversione
La Chiesa vive una vita autentica, quando professa e proclama la misericordia – il più stupendo attributo del Creatore e del Redentore – e quando accosta gli uomini alle fonti della misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice. Gran significato ha in questo ambito la costante meditazione della parola di Dio e, soprattutto, la partecipazione cosciente e matura all’Eucaristia e al sacramento della penitenza o riconciliazione.
L’Eucaristia ci avvicina sempre a quell’ “amore che è più potente della morte” (Ct 8,6): “Ogni volta – infatti – che mangiamo di questo pane e beviamo di questo calice», non soltanto “annunciamo la morte” del Redentore, ma ne “proclamiamo anche la risurrezione nell’attesa della sua venuta nella gloria” (Messale romano; cfr 1Co 11,26). Lo stesso rito eucaristico, celebrato in memoria di colui che nella sua missione messianica ci ha rivelato il Padre, per mezzo della parola e della croce, attesta quell’inesauribile amore in virtù del quale egli desidera sempre unirsi ed immedesimarsi con noi, andando incontro a tutti i cuori umani.
È il sacramento della penitenza o riconciliazione che “appiana la strada” (Lc 3,3; Is 40,3) ad ognuno, perfino quando è gravato di grandi colpe. In questo sacramento ogni uomo può sperimentare in modo singolare la misericordia, cioè quell’amore che è più potente del peccato.